giovedì 30 luglio 2009

Quanto sanno i militari sul fenomeno UFO ?

Ufo in Gran Bretagna. I documenti sugli 'incontri'.OGGETTI a forma di boomerang avvistati dalla torre di controllo dell'aeroporto; apparecchi triangolari apparsi in cielo per alcuni secondi e poi schizzati via, in verticale, velocissimi. E poi una donna, che mentre portava a passeggio il cane è stata fermata da un 'alieno' biondo con forte accento scandinavo, che le ha parlato dei cerchi di grano, le ha assicurato di venire in amicizia, per poi sparire a bordo di un oggetto volante sferico, bianco-arancione con un gran boato. Ordinari incontri ravvicinati con gli Ufo in Gran Bretagna: almeno a giudicare dalle numerosissime segnalazioni ricevute dal ministero della Difesa britannico, catalogate in documenti ufficiali, da oggi disponibili al pubblico. I file sono accessibili in integrale sul sito dei National Archives.Le segnalazioni, almeno 1200, sono relative agli anni 1987-1993. Proprio a novembre 1987 risale l'incontro della donna con il cane con lo sconosciuto qualificatosi come alieno amico, che, secondo quanto raccontato dalla signora di Norwich, aveva deciso di avvicinarla e parlarle per cercare di stabilire un contatto con gli umani, anche se gli era stato detto esplicitamente di non farlo.Tre anni dopo due controllori del traffico aereo di Heathrow riferirono di aver visto dalla torre di controllo un Ufo nero, a forma di boomerang. Era rimasto fermo per un po', poi si era diretto verso il sole. Una settimana prima c'erano state altre segnalazioni di un qualcosa di anomalo in cielo, a forma triangolare e con tre luci, su una strada costiera a Louth, nel Lincolnshire. Da un terrazzo della capitale britannica nel 1989 venne individuato un oggetto a forma di mezzaluna, simile ad una grandissima banana, "forse blu, con braccia e gambe che pendevano dal basso". E poi bagliori improvvisi, oggetti dalle forme strane, fenomeni difficili da spiegare in modo logico, avvistati in modo piuttosto costante nel corso degli anni.L'ondata di suggestione collettiva non sembra aver preoccupato molto il ministero della Difesa, più concentrato a capire, invece, se quei fenomeni osservati nei cieli di Sua Maestà, non fossero invece nuovi aerei avanzati progettati da russi o americani. Come nel caso della segnalazione da parte degli equipaggi di sei tornado della Raf di un Ufo, nel 1990, che con ogni probabilità era invece un sofisticato Stealth.Altre volte, gli strani episodi avevano spiegazioni ancora più prosaiche: l'ondata di avvistamenti di Ufo nei cieli londinesi nel 1993, rivelano i documenti, era dovuta "quasi certamente" a un dirigibile che, semplicemente, pubblicizzava la nuova Ford Mondeo.Insomma, nessuna forma di intelligenza aliena venuta a studiare da vicino la Terra e a prendere contatti, pare. "La maggior parte delle segnalazioni sono relative a cose normali in contesti straordinari", ammette al sito della Bbc il dottor David Clarke, esperto di Ufo. Che però non se la sente di escludere a priori la possibilità: "Non credo ci siano prove solide del fatto che siamo stati visitati da una forma di vita intelligente, ma non credo neppure che si debba negare totalmente questa evenienza", conclude. La Marina Russa si è finalmente decisa a declassificare alcuni documenti che riguardano la casistica UFO, e fino ad ora gelosamente custoditi negli archivi di quello che un tempo fu il KGB, il servizio segreto dell' ex Unione Sovietica.

La conservazione di questi documenti, classificati top secret non appena un caso di oggetto volante non identificato veniva segnalato da piloti militari, civili, semplici osservatori o studiosi, è stata da sempre una delle priorità del servizio segreto, in quanto considerati come dati di particolare importanza strategica mondiale.

Sino alla caduta del regime sovietico, parlare di UFO è sempre stato tabù. Chi fosse stato sorpreso a parlarne, veniva messo a tacere. Chiunque avesse informazioni utili riguardo al fenomeno, doveva comunicarle agli organi competenti e dimenticarsere. Fino ad arrivare a punire severamente chiunque volesse fare "scherzi" a sfondo ufologico.

Tutto questo fino agli anni '80, periodo in cui iniziò ad esserci una prima apertura nei confronti dell' Occidente. Il Paese poteva guardare qualche rete televisiva internazionale, e ci si accorse che non era un pazzo o uno sprovveduto chi affermava di aver assistito a fenomeni ufologici. Così, pian piano, la cortina di silenzio attorno all'argomento finì per dissolversi, per arrivare alla prima discussione per un dottorato sul tema degli UFO, scritta da Oleg Stolyarov.

Consultando parte dei fascicoli resi pubblici dalla Marina si è venuto a sapere che c'era un gruppo speciale dell' esercito sovietico dedicato alla raccolta di incidenti inspiegabili che riguardavano sottomarini e navi militari russe. Il gruppo, diretto dall' Ammiraglio Nikolay Smirnov, raccolse una quantità decisamente elevata di segnalazioni di UFO marini e di incontri avvenuti sopra e sotto gli oceani di mezzo mondo.

"Il 50% degli incontri UFO dei nostri archivi sono connessi ad attività che riguardano l'oceano. Il 15% con laghi. Quindi gli UFO tendono a prediligere l'acqua" dice Vladimir Azhazha, ufficiale della marina e famoso ricercatore ufologico russo, che sta studiando i fascicoli.

In una occasione, un sottomarino nucleare in missione di combattimento nelle acque dell' Oceano Pacifico ha rilevato la presenza di 6 oggetti non identificati. Dopo che l'equipaggio non riuscì a seminare gli sconosciuti inseguitori, il capitano ordinò di riemergere in superficie, cosa che fecero anche gli oggetti, che uscirono dalle acque dell' oceano per spiccare il volo e scomparire.

Un certo numero di eventi riguardano la regione del Triangolo delle Bermuda, dichiara l'ammiraglio, ormai in pensione, e comandante di sottomarino Yury Beketov. Sostiene che molti dei malfunzionamenti alle apparecchiature elettroniche di bordo siano sati deliberatamente provocati da alcuni UFO che pattugliavano con regolarità l'area.

"In diverse occasioni gli strumenti di bordo hanno rilevato oggetti che si muovevano ad incredibile velocità. I calcoli che abbiamo effettuato portano a supporre una velocità, di circa 400Km/h sotto la superficie marina. Questa velocità è decisamente elevata anche per il movimento di macchine terrestri, ma nell' acqua la resistenza al movimento è superiore. Era come se questi oggetti piegassero le leggi della fisica. C'è solo una spiegazione: le creature che hanno costruito quei velivoli ci hanno soprassato in quanto a tecnologia" dice Beketov.


Il record di velocità del mezzo acquatico di superficie più veloce mai costruito, lo Spirit of Australia, è di 511 km/h, stabilito nel 1978. Questa barca-razzo si muoveva sulla superficie dell' acqua, in condizioni ottimali di vento e con pochissime increspature sulla superficie.
Se ci spostiamo sotto la superficie marina, le cose cambiano parecchio: il sottomarino USS Albacore, che detiene tutt'ora il record di velocità in condizioni ottimali, ha raggiunto il picco di 34,3 km/h. La resistenza dell' acqua è circa 1000 volte superiore a quella dell' aria, e non c'è mezzo manovrato dall' uomo in grado di raggiungere quelle velocità.
Una velocità simile è ottenibile dai siluri a super-cavitazione, che creano una bolla d'aria attorno ad essi per vincere la resistenza dell' acqua, raggiungendo quasi i 400Km/h. MA non hanno possibilità di manovra, hanno una traiettorie rettilinea ed hanno una durata media di 5 Km. Oltre al fatto che non possono uscire dall' acqua ed andarsere come se niente fosse, il loro uso è limitato alle profondità marine.
Con lo stesso principio sono stati progettati alcuni sottomarini a super-cavitazione, in grado di raggiungere l'incredibile velocità di 200 Km/h, come l' Underwater Express, di progettazione statunitense. Ma comunque nulla che fosse presente durante le missioni sovietiche nei Caraibi, nulla che sia attualmente d'impiego negli eserciti di tutto il mondo e niente che possa librarsi dalla superficie dell' acqua e volarsene via.


Un veterano dell' intelligence della Marina russa, Igor Barklay, sostiene che : "Gli UFO oceanici spesso vengono osservati in prossimità di manovre militari nostre o della NATO. Vicino alla Bahamas, Barmuda, Porto Rico. Sono spesso stati visti nelle zone più profonde dell' Oceano Atlantico, nella parte sud del Triangolo delle Bermuda, e nel mar dei Caraibi".

Un altro luogo legato a fenomeni ufologici frequenti si trova nei pressi del Lago Baikal, il lago più profondo del mondo. I pescatori sostengono che potenti luci arrivano dal fondo del lago e se ne vanno volano, dopo essere emerse dalla superficie.
In un caso, nel 1982, un gruppo di subacquei militari in addestramento presso il Lago Baikal è incappato in un gruppo di umanoidi in tute argentee, alla profondità di circa 50 metri, tentando di catturarli. Tre dei subacquei morirono, altri 4 rimasero gravemente feriti.

"Penso a basi subacquee e mi dico: perchè no? Niente dovrebbe essere scartato" sostiene Vladimir Azhazha "Lo scetticismo è la via più semplice: non credere a niente, non fare niente. Le persone raramente visitano le grandi profondità, ed è per questo che è fondamentare analizzare cosa scoprono là sotto."

Un episodio interessante può essere trovato qui (in inglese): http://www.waterufo.net/TheAntillesIncident1.htm
Si tratta di una battaglia al largo della antille tra la USS Destroyer Escord DE-000 ed un gruppo di UFO (The Antilles Incident)

Per il vostro gradimento, ecco un filmato composto da spezzoni di missioni NASA, nei quali sono stati ripresi oggetti volanti non identificati e spesso non spiegabili con qualunque oggetto orbitante di natura umana noto.
USO è l’acronimo inglese di Unidentified Submerged Object o Unidentified Submarine Object, in italiano oggetto sottomarino non identificato (OSNI), analogo a UFO. Con questo termine nell’ambito della ufologia si definiscono gli oggetti avvistati sotto la superficie del mare e che non si è riusciti a ricondurre ad oggetti o mezzi conosciuti. Gli avvistamenti sono meno numerosi di quelli relativi ai più noti UFO.

Molte segnalazioni di USO sono riferite ad oggetti che sarebbero dotati della capacità di muoversi a grande velocità senza apparentemente generare moto ondoso e senza produrre rumore, alcune segnalazioni parlano di oggetti “che escono dall’acqua e spariscono nel cielo” o “di “dimensioni enormi”. A seconda delle opinioni, si tratterebbe di fenomeni naturali, veicoli di nuova concezione, di origine umana (ed esempio militare) oppure extraterrestre, ma ovviamente, la mancata identificazione dell’oggetto lascia libero spazio a qualsiasi supposizione o fantasia. Alcuni utilizzano il termine usologia per indicare la branca dell’ufologia che si occupa dell’indagine su questi fenomeni.

Ogni mese ricevono decine e decine di segnalazioni, alcune delle quali vengono «promosse» al rango di «probabili avvistamenti di ufo». Ma Mauro Luigi Panzera e Giovanni Nicoletti rispettivamente del Cun (centro ufologico nazionale) della Basilicata e della Puglia preferiscono andare cauti con i giudizi e le valutazioni legate all’acquisizione di immagini e foto: «Personalmente - dicono - non riteniamo che la sola presenza di un filmato debba naturalmente conferire una maggiore dignità al caso. 
Anzi, più passa il tempo e più si consolida la diffusione del digitale (soprattutto di videofonini a bassa o a bassissima risoluzione) in mano a gente che al 99 per cento è priva di nozioni elementari di cultura scientifica. Le possibilità che vengano analizzati dei pessimi prodotti sono numerosi. Preferiamo - concludono - di gran lunga un resoconto dettagliato scritto da parte di testimoni che un cattivo filmato, spesso incomprensibile. Certo, se il fenomeno di Vaglio è stato davvero visto da una ventina di persone, il fatto assume maggiore rilevanza». Giacomo Casale, del centro accademico studi ufologici, sottolinea che avvistamenti del genere spesso vengono seguiti da presenze di aerei militari. Si riconoscono per le luci ad intermittenza. 

E nella notte di Vaglio, un’ora dopo l’accaduto, in molti hanno notato nei cieli un aereo. Tanto che qualcuno, sulla scia del precedente avvistamento, ha continuato a parlare di ufo, di fenomeno extraterrestre: «Quando un oggetto viola lo spazio aereo - dice Casale - i radar lo segnalano e scattano i controlli». Insomma, l’Aero - nautica avrà visto qualcosa? «Forse sì - aggiunge Casale - ma da quelle fonti non si avranno mai riscontri. La politica ufficiale dei governi, d’altra parte, è di negare questi fenomeni anche se poi ognuno ha creato archivi sugli avvistamenti. Probabilmente è anche giusto che sia così per evitare un allarme tra la gente»

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