domenica 7 febbraio 2010

Strani fenomeni.



I VOLTI DI BELMEZ

In un afoso pomeriggio di agosto dell’anno 1971, una vecchia donna e suo nipote di nove anni sedevano e parlavano tranquilli nella loro casa di Belmez, un piccolo paese spagnolo ai piedi dei Pirenei, nella Spagna meridionale. Non potevano immaginare che di lì a poco si sarebbe sviluppato un mistero che a tutt’oggi fa discutere gli scienziati, gli esorcisti e i parapsicologi di tutto il mondo. Di fronte a loro c’era un caminetto ricoperto di piastrelle color rosa, come rosa era il colore del pavimento prospiciente della stanza. D’improvviso, il ragazzino notò su una piastrella le figure ben delineate di almeno due volti dalla espressione triste e turbata. Avvertì la nonna che, spaventata, cercò di cancellare le immagini con uno straccio e dell’acqua. Non riuscendo a capire chi avesse disegnato i volti la donna rimase spaventata, tanto più che le figure apparivano come stampate nelle piastrelle del caminetto e, nonostante la pulizia approntata, rimanevano indelebili. Circa tre settimane più tardi, le figure, più piccole delle originali e con fisionomie differenti, avevano raggiunto il numero di ventidue. Affioravano dalla copertura del caminetto e dal pavimento. La famiglia che abitava la casa si rivolse alle autorità di polizia locale per denunciare lo strano fatto e a loro volta queste, ravvisando nell’evento più di una stranezza, informarono del caso il professor German de Argumosa, parapsicologo noto in Spagna per una serie di trasmissioni televisive. Le indagini dell’esperto, recatosi immediatamente nel luogo, portarono alla individuazione dei resti di un cimitero d’epoca medievale sotto la villetta dei fatti. Nessuno della famiglia e del piccolo paese conosceva l’esistenza dell’antico camposanto. Alla stanza della abitazione furono apposti i sigilli, il resto del pavimento fu divelto e all’ambiente vennero applicati microfoni particolari e strumentazioni elettromagnetiche (nel 1971 erano questi i dispositivi che venivano usati in casi simili). A de Argumosa si aggiunsero altri studiosi di parapsicologia e altri esperti, ma nessuno di loro riuscì a risolvere il caso che fu, e che rimane, del tutto misterioso. Il fenomeno della formazione dei volti sulle piastrelle scomparve gradatamente in circa tre mesi, così come era iniziato. In questo periodo di tempo i microfoni dei parapsicologi registrarono voci e linguaggi incomprensibili, a volte gemiti sommessi di dolore, altre volta urla di sofferenza. In termini paranormali gli esperti sostengono che fenomeno, così come si sarebbe presentato, potrebbe essere ascrivibile negli eventi di “teleplasia” (formazione di materia a distanza). Altri al tempo dei fatti, invece, dissero che vi fosse stata una rievocazione spettrale di avvenimenti drammatici connessi con la stregoneria medievale o con qualche tragico evento collettivo.

di Pietro Montedoro (sez. culturale M.I.R.)



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